
Non vi è mai capitato di sentire il bisogno di vedere un film che avete già visto? A me succede spesso, è per questo che ne posseggo tanti, per poterli guardare quando voglio. Ci sono film che guardo ciclicamente (Roxanne, Blade runner, Marrakech express, Fandango, The Blues Brothers, ecc) perché mi fanno stare bene, altri che riguardo con meno frequenza ma che mi emozionano lo stesso. Oggi pomeriggio avevo un paio d’ore libere e mi sono rivisto The Commitments di Alan Parker: GRANDISSIMO!!! Quando uscì nel 1991 ne rimasi folgorato e, da allora, ascolto assiduamente la musica soul. Per me è stato come tornare a casa, sentire parlare di musica in quel modo… pura poesia!!! Il film è ruvido e sporco, sembra quasi un documentario sul degrado urbano, i protagonisti (tutti dilettanti) sono talmente naturali che ci si scorda che stanno recitando. E poi… c’è il soul! È il Soul il protagonista assoluto di questa pellicola, straripa e pervade ogni fotogramma con energia e sudore. Il connubio Alan Parker e Roddy Doyle (autore del libro) ha partorito un’opera perfetta che, a distanza di sedici anni, non ha perso il suo grande potere ammaliatore. Sono rimasto estasiato come la prima volta che l’ho visto e mi sono ritrovato a ballare come uno scemo “In the midnight hour” di Willson Pickett. Un Nonno all Black!!!