Parte da lontano la storia di The Green Hornet: nato nel 1936 come serial rediofonico divenne un fumetto negli anni ’40 e una serie televisiva nel ’66 (Kato era interpretato da.... Bruce Lee!!!) e ora, 74 anni dopo approda sul grande schermo grazie alla caparbietà di Seth Rogen che l’ha sceneggiato, prodotto ed interpretato. Dopo questa lunga spataccata parliamo un po’ del film!!! Per prima cosa devo dire che mi sono divertito, complice sicuramete la Compagnia della Braga in grande spolvero con nuovo membro aggiunto (ciao Renzo), la pellicola è fresca ed ironica e merita un 7-. Non gli assegno un voto tondo perché non è perfetta e i personaggi forse un po’ troppo sopra le righe. Dal punto di vista tecnico devo spezzare una lancia in favore del 3D, finalmente di livello accettabile con una bella profondità di campo e colori un po più brillanti (io resto, però, sempre contrario).
La scorsa settimana ho visto Vallanzasca - Gli angeli del male (che non ho recensito per pigrizia) che non mi è piaciuto, nonostante la notevole interpretazione di Kim Rossi Stuart. Mi è sfuggito il motivo che ha spinto Michele Placido a narrare le gesta infami di questo bandito e forse non se le ricordava nemmeno lui visto che il film non decolla mai. Non riesce ne a coinvolgere ne a travolgere, rimane in bilico nel limbo della noia e del già visto. Voto 5.
Ho visto anche, con notevole ritardo, Che bella giornata con Checco Zalone (alias Luca Medici): divertente, deficente e con finale coraggioso, una vera sorpresa. Voto 7+.