
Quando il caldo si fa sentire come in questi giorni, scatta in me un meccanismo strano e sono costretto a rivedere vecchi film. Non so se è colpa dell’afa o della penuria di uscite estive, so solo che è una cosa che faccio ogni estate e che mi piace pure molto. Complice una serata in compagnia di mia mamma ho rispolverato dalla mia collezione La vita è meravigliosa di Frank Capra. Tralasciando i commenti sulla semplicità dei dialoghi e delle soluzioni narrative, mi concentrerò sui sentimenti che questo film, girato oltre sessant’anni fa, riesce ancora a smuovere: ebbene si, il coriaceo e cinico Nonno si è commosso come un bambino alla fine del film quando tutti si stringono attorno al protagonista dimostrandogli tutta la loro solidarietà. Questo potere di passare indenni attraverso cambiamenti di mode e gusti è di pochissimi film, quelli che riescono a parlare direttamente al cuore. Non è che mi starò rammollendo?
