Credo di averlo scritto ormai
parecchie volte che sono un fan di Clint Eastwood, quando il texano dagli occhi
di ghiaccio fa un film, io DEVO vederlo. Come altri grandi autori, non sempre
la ciambella riesce col buco, però è sempre pasticceria di serie “A”. Breve
preambolo per parlare di Jersey Boys, l’ultima fatica registica di Eastwood, tratto
da un famosissimo musical di Broadway, è la storia biografico-musicale di Frank
Valli e i Four Seasons che si snoda dagli anni ’50 agli anni ’90. È difficile
fare un film biografico, o si è troppo didascalici o troppo melensi, in
entrambi i casi lo spettatore è relegato ad un ruolo passivo, mai veramente
emozionato e coinvolto. Nonostante le grandi prove registiche date in passato
(cito su tutti Million dollar baby e Gran Torino), questa volta Clint non mi ha
convinto fino in fondo, nonostante gli interpreti, quasi tutti sconosciuti,
fossero veramente bravi, la regia e sceneggiatura non erano altrettanto
brillanti. Voto 6 ½.
Come ripeto ogni anno, in questo
periodo vado in crisi d’astinenza da sala cinematografica. Questo mi porta a
perdere un po’ di lucidità e vado a vedere film di cui mi vergogno
profondamente. È il caso di Big Wedding di Justin Zackham, film inutile con un
cast stellare: Robert De Niro, Diane Keaton, Susan Sarandon, Robin Williams, Amanda Seyfried, Topher Grace e Katherine Heigl. Tutti gli attori sono al minimo
sindacale, la regia è imbarazzante e la sceneggiatura ridicola. Un’ora e mezza
buttate. Voto 5-.
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