29 novembre 2009

500 giorni di dura verità


Lo ammetto, dietro questo aspetto di cinico quarantenne si nasconde un romanticone: mi piacciono le commedie, anche quelle romantiche basta che non siano troppo melense (ho il colesterolo alto).
Ne ho viste due questo fine settimana e voglio parlare di entrambe. Inizio con quella che mi è piaciuta di più: 500 giorni insieme. La cosa originale di questo film è la sua struttura narrativa fatta come i pensieri che spaziano avanti e indietro sulla linea temporale, seguendo di più le sensazioni che la cronologia degli avvenimenti. Questo andare avanti e indietro lungo i 500 giorni del titolo è un esercizio di stile che ho apprezzato molto, come ho apprezzato molto il finale coraggioso poco Hollywoodiano. Bilancio positivo per Marc Webb, voto 7.

Molto più classico invece La dura verità, commedia leggera e piacevole che conferma il momento positivo di Gerard Butler senza però brillare per originalità. La pellicola raggiunge il suo scopo di divertire ma non va oltre. Se fossimo a scuola il giudizio sarebbe: “potrebbe fare di più”. Voto 6½.

22 novembre 2009

2012


Ormai il teutonico Roland Emmerich si è specializzato in disaster movie, dopo Independence Day - Il giorno della riscossa e The Day After Tomorrow - L'alba del giorno dopo completa la trilogia della sfiga con 2012!!! Che dire di questa pellicola se non che è imbarazzante tanto è melensa, moralista e noiosa. Se non fosse per gli effetti speciali veramente strabilianti il film meriterebbe un bel 3: la trama è scontatissima, i personaggi hanno lo spessore di una sottiletta e la noia….la noia è mortale. Un film di questo tipo non può durare 2 ore e 40 minuti, dovrebbe essere vietato dalla legge!!!

Voto 5 (per gli effetti)



14 novembre 2009

le capre di George


I magnifici sei (io, Tobè, Ruk, Elc, FarfyGirl e Lelena) si sono avventurati a vedere L’uomo che fissa le capre, incuriositi da un trailer che faceva intravvedere elementi divertenti ed un cast di tutto rispetto. Il film è molto leggero, si ride senza scompisciarsi. Finito. A parte Jeff Bridges, veramente bravo, gli altri attori sono parecchio sottotono (specialmente Kevin Spacey), si aggirano per il set tra lo stranito e il perplesso. Il regista Grant Heslov alla sua prima prova, aveva già lavorato con Clooney sul set di Good night, good luck: soggetto e sceneggiatura erano suoi; qui però non esalta molto, la regia è piatta e scontata. Il soggetto è sicuramente molto originale ma manca la cattiveria e la corrosività per diventare una vera satira di costume. Così com’è, non è ne carne ne pesce.
Voto 6+


08 novembre 2009

Johnny, gangster col cuore


Michael Mann è un grande regista, bastano due titoli per collocarlo di diritto tra i migliori: Heat - La sfida e Manhunter - frammenti di un omicidio. Il suo cinema è sempre corposo e virile, con personaggi che bucano lo schermo. Anche in Nemico Pubblico sono presenti tutti questi elementi, in più Mann ha usato solo telecamere digitali e un montaggio completamente nuovo per un film di genere come questo. Un lungo preambolo per dirvi che stiamo parlando di un film di serie “A” che però ha due difetti che lo sbalzano dal podio: L’unico personaggio con un vero spessore è quello di John Dillinger, interpretato con professionalità e convinzione da Johnny Depp, tutti gli altri sono appena abbozzati; con 140’ a disposizione si poteva scavare un po’ di più, mostrare la vita spericolata vissuta dal protagonista.

Voto 6\7