30 giugno 2014

Clint vince ma non brilla


Credo di averlo scritto ormai parecchie volte che sono un fan di Clint Eastwood, quando il texano dagli occhi di ghiaccio fa un film, io DEVO vederlo. Come altri grandi autori, non sempre la ciambella riesce col buco, però è sempre pasticceria di serie “A”. Breve preambolo per parlare di Jersey Boys, l’ultima fatica registica di Eastwood, tratto da un famosissimo musical di Broadway, è la storia biografico-musicale di Frank Valli e i Four Seasons che si snoda dagli anni ’50 agli anni ’90. È difficile fare un film biografico, o si è troppo didascalici o troppo melensi, in entrambi i casi lo spettatore è relegato ad un ruolo passivo, mai veramente emozionato e coinvolto. Nonostante le grandi prove registiche date in passato (cito su tutti Million dollar baby e Gran Torino), questa volta Clint non mi ha convinto fino in fondo, nonostante gli interpreti, quasi tutti sconosciuti, fossero veramente bravi, la regia e sceneggiatura non erano altrettanto brillanti. Voto 6 ½.
Come ripeto ogni anno, in questo periodo vado in crisi d’astinenza da sala cinematografica. Questo mi porta a perdere un po’ di lucidità e vado a vedere film di cui mi vergogno profondamente. È il caso di Big Wedding di Justin Zackham, film inutile con un cast stellare: Robert De Niro, Diane Keaton, Susan Sarandon, Robin Williams, Amanda  Seyfried, Topher Grace e Katherine  Heigl. Tutti gli attori sono al minimo sindacale, la regia è imbarazzante e la sceneggiatura ridicola. Un’ora e mezza buttate. Voto 5-.

15 giugno 2014

Non tutte le ciambelle…


Complice il mal tempo mi sono fiondato al cinema a vedere due commedie francesi: Tutta colpa del vulcano di Alexandre Coffre e Rompicapo a New York di Cédric Klapisch. Sul primo stendiamo un velo PELOSO: per niente divertente, ogni gag è telefonata mezz’ora prima e il finale scontatissimo. Voto 5.
Per fortuna dopo ho visto Rompicapo a New York, sequel de L’appartamento spagnolo e Bambole Russe, qui troviamo lo stesso regista e gli stessi protagonisti dodici anni dopo. La storia è divertente, intelligente e con un pizzico di confusione che non guasta mai. I protagonisti sono tutti in parte e a servizio di una trama semplice che si snoda con leggerezza tra le streets della Grande mela. Voto 7+. Con la penuria di uscite dovute all’arrivo dell’estate vi consiglio di recuperare i primi due capitoli di questa strampalata trilogia e il primo film di Klapisch: Ognuno cerca il suo gatto, un vero gioiellino!!!