16 dicembre 2007

Il tempo è tiranno

Venerdì 7 dicembre in compagnia di altri 7 prodi ho visto Hitman, film tratto da un famoso videogioco. Dovrei fermarmi qui, perché potreste dirmi: ma chi te l’ha fatto fare? Più che giusto ma… vi stupirò con effetti speciali e cose mai viste!!! Bando alle ciance, ho visto il film e non ho neanche vomitato, forse avevo talmente abbassato le mie aspettative che non l’ho trovato tremendo come credevo. Non fraintendetemi, Hitman merita una visione su Italia 1 la domenica pomeriggio, ma non entra nella classifica dei peggiori film perché si lascia guardare. La sceneggiatura devono averla scritta su un post-it ma non annoia mai e questo è pur sempre un pregio. Purtroppo il tempo a mia disposizione termina qui, ho solo un minuto per dare i voti a due film che ho visto nei giorni scorsi:
Tideland – il mondo capovolto di Terry Gillian: 7-
The Matador di Richard Shepard: 7
Un Nonno sempre di fretta

02 dicembre 2007

Factory Girl: la storia di una povera ragazza ricca

Ho guardato Factory Girl per due motivi, il primo è che sono molto incuriosito dagli anni ‘60, il secondo è che me ne aveva parlato la Frangy (alimentando la mia curiosità). Premetto che non è un gran film, tutto è abbozzato e la discesa all’inferno della protagonista è troppo banale ma… mi ha emozionato. A questo punto dovrei dire che mi è piaciuto oppure no? Far prevalere il critico o l’uomo? Quando un film riesce a toccare le corde del cuore è bello o per essere definito tale deve essere ben scritto, ben diretto e ben interpretato? Non riesco a rispondere a queste domande forse dovrebbero aiutarmi i miei assidui commentatori, indipendentemente dalla visione di questo film.
Quando guardo dei biopic mi succede di appassionarmi alla vita dei protagonisti e così mi fiondo sulla rete e faccio ricerche. Lo so, sono malato!!! Di Edie Sedgwick (nel film interpretata da una intensa Sienna Miller) ho scoperto che oltre ad essere stata la musa ispiratrice di Andy Warhol e l’amante di Bob Dylan (!?!?), è stata una vera icona di stile per la New York degli anni ’60. Anche lei, come molti altri, “bruciò la candela da entrambi i lati” e finì la sua vita a soli 28 anni. Ma per diventare delle “Icone” bisogna morire giovani? Altra domanda a cui spero qualcuno risponderà?
Un Nonno dubbioso!!!


24 novembre 2007

Ho visto cose...

Prima di iniziare vi comunico una notizia che a me ha fatto molto piacere: a gennaio uscirà nuovamente in DVD Blade Runner, sia nella versione uscita al cinema che in una nuova director’s cut . Non avete sentito un brivido lungo la schiena? Io si!!! Sono venticinque anni che aspetto di risentire la “celebre frase” accompagnata dalla voce fuori campo. Cosa volete farci, sono un nostalgico!!!

Durante questa settimana mi sono scatenato (complice la fine di due serie che seguivo) e ho visto un sacco di film che vorrei commentare con voi.

Il primo è Fast Food Nation di Richard Linklater, film che denuncia lo sfruttamento degli immigrati clandestini nell’industria che gravita attorno ai fast food. La pellicola ha un taglio volutamente documentaristico, la telecamera si aggira fredda e asettica quasi a voler scolpire, più che riprendere. Il film non è perfetto, forse è troppo frettoloso ma ha il grande pregio di far riflettere, ci obbliga a prende una posizione e questo è cibo per le nostre povere menti anestetizzate. Se volete vedere il capolavoro di Linklater, guardatevi Prima dell’Alba, film fresco ed intelligente con una sceneggiatura da oscar.

Number Two: Il bacio che aspettavo filmino inutile e prevedibile che ha un solo pregio conferma la bravura di Adam Brody, giovane attore di provenienza televisiva, intenso come pochi altri.

Sul gradino più basso del podio troviamo Lo spaccacuori, ennesima commedia demenziale della coppia Farrelly-Stiller che, pur avendo perso un po’ di smalto, riesce a divertire. Un film comico questo deve fare, far sorridere; se poi riesce anche ad andare oltre meglio.

Al numero quattro, il quarto capitolo delle avventure del supersbirro John McClane, interpretato da un divertito Bruce Willis. Azione, azione e azione. Die Hard – Vivere o morire si potrebbe riassumere in questa battuta:”Ippi ya ye brutto figlio di puttana”.

Ho rivisto anche Sin City. GRANDIOSO!!!


18 novembre 2007

Che pasticcio Robertino!!!

Prima della recensione un annuncio: dopo un apprendistato durato quattro anni, è con immensa gioia che diamo il benvenuto a Dadino nella Compagnia della Braga come Membro effettivo!!!
Adesso posso cominciare.
Perché, perché, perché, perché, perché!!! Potrei scriverne altri duecento, perché un regista premio Oscar come Robert Zemeckis ha partorito una schifezza come La leggenda di Beowulf? Come ha potuto, il papà di Ritorno al Futuro e Forrest Gump, cadere così in basso da piazzare la sua ultima fatica al 5° posto dei film più brutti di tutti i tempi? Non riesco a farmene una ragione. La leggenda di Beowulf è una martellata nei co…ni, riesce ad annoiare dopo dieci minuti, dopo venti minuti mezza sala cercava di tagliarsi le vene. Non c’è niente da salvare, non c’è trama, non esistono i personaggi e la regia si esaurisce al secondo movimento di macchina: un’ecatombe su tutti i fronti. Dal punto di vista tecnico i primi piani sono veramente incredibili il resto appena sufficiente. Ascoltate vostro Nonno, fate qualsiasi altra cosa ma non andate a vedere questo film è veramente TERRIBILE!!! Mi scuso con La compagnia della Braga, trascinata a vedere questo delirio, da me e da Pito: lapidateci senza pietà!!!

11 novembre 2007

Due al prezzo di uno

In questi giorni è uscito in DVD Le vite degli altri, film tedesco vincitore dell’Oscar come miglior film straniero. Inutile dire che mi sono fiondato a noleggiarlo e me lo sono sparato immediatamente. BELLISSIMO!!! È raro che un film tedesco mi piaccia così tanto, non è una cinematografia con cui vado d’accordo, ma questo… è veramente un’opera d’arte. Così lucido ed essenziale da sembrare un documentario sulla Repubblica Democratica Tedesca pre caduta del muro di Berlino, con i colori smorti e slavati come la vita dei protagonisti, schiacciati da un regime che li svuota e li opprime. Sembra un omaggio a François Truffaut e al suo FAHRENHEIT 451, anche qui c’è un tutore dell’ordine che si lascia permeare dalle idee che dovrebbe reprimere e sconvolge la sua vita per difenderle. Da vedere assolutamente, assolutamente, assolutamente!!!

Ho visto anche The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo, terzo capitolo della trilogia con protagonista Jason Bourne (Matt Damon). Anche questo un bel film, ritmo serratissimo e azione mozzafiato, non c’è un attimo di tregua. Capitolo finale (?) delle avventure dello smemorato agente C.I.A. che chiude i conti con chi l’ha reso uno spietato assassino. Se volete andarlo a vedere vi consiglio vivamente di vedere prima The Bourne Supremacy, è l’unico modo di gustarlo pienamente. Non mi dilungherò ancora nel criticare questo modo si serializzare i film, l’ho già fatto, guardatevi prima il due e tutto andrà per il meglio!!! Hasta la vista.


28 ottobre 2007

Piccoli gesti che cambiano la storia

Martedì 23 ottobre abbiamo cambiato il volto e la sostanza della Compagnia della Braga, per la prima volta sono accaduti due eventi memorabili: siamo andati a vedere un cartone animato (in 3D) e le donne erano in maggioranza. Incredibile!!! Sono questi gli eventi che segnano in maniera irreversibile la storia, abbiamo passato il punto di non ritorno.
Andiamo per gradi.
La Compagnia della Braga è nata da un manipolo di appassionati di film di fantascienza che, sprezzanti del pericolo, percorrevano decinaia e decinaia di kilometri per assaporare gli effetti speciali sul grande schermo con tanto di Dolby Digital. Le gentili pulzelle sono sempre state ammesse ma raramente hanno preso parte a questi eventi ludico-fantascientifici (ad eccezione dell’Elenuccia). Erano queste le fondamenta della Compagnia e martedì scorso abbiamo infranto questi dogmi, che succederà ora? Lascio aperta questa discussione e mi concentro sul film che è stato causa di cotanto sconvolgimento: Ratatouille.
Questa volta niente nipotine che facevano da scudo, siamo entrati a testa alta e a testa alta siamo usciti dalla sala, soddisfatti e molto divertiti per aver visto un bel film. Ho visto tutte le pellicole di casa Pixar e nessuna mi ha mai deluso, sia dal punto di vista tecnico che artistico: prodotti di altissimo livello.
Le avventure del topo-cuoco Remy sono coinvolgenti, esilaranti e piene di Morale. Ho messo la lettera maiuscola perché la Morale è sempre sana e positiva, è il moralismo che degrada ed abbruttisce l’anima!!!
È
strano andare a vedere un film indirizzato ad un pubblico giovanissimo e trovarci lezioni di solidarietà, altruismo e rispetto per le aspirazioni personali, dovrebbero essercene di più di pellicole così, tutti i film dovrebbero divertire e far pensare, dovrebbero essere cibo per l’anima.
Come sempre niente trama, solo un voto: 8.
Ho visto anche altri film che non avrò mai modo di commentare per esteso perché il tempo è tiranno quindi farò una piccola pagella a vostro uso e consumo:

Stardust: tanti mezzi e poche idee, voto 5

Zodiac: grande Fincher, voto 8

Vi dichiaro marito e marito: si ride senza scompisciarsi, voto 6 ½

Pathfinder – La leggenda del guerriero vichingo: dire brutto è essere gentili, voto 3

La cena per farli conoscere: leggero con grazia, voto 7.

13 ottobre 2007

Provaci ancora George

Ho visto Michael Clayton, ultima fatica produttivo-attoriale del fascinoso George Clooney un po’ per far contenta la mia dolce metà (che saluto) e un po’ perché mi incuriosiva e, all’uscita della sala, abbiamo concordato per la sufficienza. Il film è d’impegno sociale e il brizzolato George ce la mette tutta ma non riesce a far decollare la sua creatura, troppo lenta e ripetitiva. Non si può cominciare con un flashback e poi riproporre le stesse scene a trequarti del film; non si può neanche fare un preambolo di un’ora e, quando finalmente la storia decolla, finire in fretta e furia, non sta bene!!! Non sta bene neanche che un legal-thriller faccia sbadigliare i poveri spettatori, che ti abbiamo fatto George?
Eppure le tue prove socialmente utili erano state di tutto rispetto: in Good night, and Good Luck te la prendevi col Maccartismo sventolando la bandiera della libertà d’opinione in uno scintillante bianco e nero, in Syriana puntavi il dito contro le multinazionali del petrolio e lo facevi talmente bene da meritarti un Oscar. Cos’è successo? Forse dovevi dirigerlo tu o il tuo socio ed amico Steven Soderbergh (con Erin Brockovich ha vinto l’Oscar) invece dell’esordiente Tony Gilroy, bravo come sceneggiatore ma un po’ scarsino come regista. Forse dovevi chiedere qualche consiglio a Sydney Pollack che di thriller se ne intende (suoi I tre giorni del Condor e The Interpreter). O forse avresti dovuto leggere meglio la sceneggiatura. Comunque ti perdono, sei simpatico e coraggioso, una rarità a Hollywood!!!


07 ottobre 2007

Finalmente!!!

Sono tornato al cinema, ho finalmente iniziato la stagione cinematografica 2007-2008. L’ho iniziata con un film che mi ha divertito molto: Planet Terror di Robert Rodriguez, trentanovenne regista Texano grande amico di Quentin Tarantino. Da cinemaniaco avrei preferito vedere la versione proposta al pubblico inglese e americano di 191 minuti (comprendeva A prova di morte, Planet terror e quattro trailer fasulli) ma a noi non è stato concesso, pazienza.
Per l’occasione si è ricostituita la Compagnia della braga (in versione slim) che al termine della pellicola era spaccata in due: da una parte gli entusiasti (Gepo, Il Ricercatore ed io) dall’altra gli schifati (la famiglia Star e Miss Sposetti). È sempre così con film eccessivi come questo, c’è chi riesce a coglierne l’essenza e chi si ferma all’apparenza. Non è possibile rimanere indifferenti, Planet Terror è talmente sopra le righe che bisogna schierarsi.
Personalmente mi sono divertito (la scena della mini-moto mi ha fatto ridere fino alle lacrime), ho trovato il film talmente assurdo da essere bello, bello perché sporco, sgranato e splatter fino all’inverosimile!!! Robert Rodriguez ha confezionato un gioiellino e lo ha fatto tutto da solo: sono sue sceneggiatura, regia, fotografia, montaggio e colonna sonora. Un vero artigiano!!!
Lunedì 8 Ottobre uscirà il DVD A prova di morte, se volete seguire la follia del Nonno dovreste comprarlo e vederlo dopo aver visto Planet Terror, solo così la vostra esperienza Grindhouse sarà veramente come l’avevano pensata quei due psicopatici di Quentin e Robert.

Penso di aver passato il punto di non ritorno!!!


23 settembre 2007

Sono triste

Sono triste perché questa stagione cinematografica non decolla, l’unico film che mi piacerebbe vedere è la ragazza del lago di Andrea Molaioli ma qui non è ancora uscito.

Sono triste anche perché un cinema vicino a casa mia non ha riaperto. Mi si è stretto il cuore quando sono passato davanti al cinema Trieste giovedì sera e ho visto tutto chiuso.

Un minuto di silenzio per un’altra sala passata ad altro uso…

Per consolarmi ho guardato tre puntate di C.S.I. (14a, 15a e 16a puntata della 7a stagione) e le ho trovate come sempre molto ben fatte. Nessuno batte gli americani nei telefilm, sono assolutamente i migliori. Ognuno di voi avrà la sua serie preferita (mi piacerebbe sapere quale), quella che fa spostare l’uscita serale alle 22 o scattare con cadenza settimanale il videoregistratore. Le mie sono C.S.I., Dr. House, Lost, Scrubs e da poco Heroes (anche se non ne sono del tutto soddisfatto). In passato non ho perso una puntata di Friends (ho tutte le 10 serie) e Dedesperate Housewife. Ne ho viste moltissime di Will & Grace, Sex and the city e Perfetti ma non troppo.

In un passato più remoto ho guardato assiduamente Twin peaks, Happy Days, Starsky & Hutch, Saranno famosi, Attenti a quei due, La casa nella pateria, Otto bastano, Charlie’s Angels, Alfred Hitchcock presenta, Spazio 1999 e UFO.

Poi ci sono quelli che ho guardato ma non sono fiero di averlo fatto: JAG, Beverly Hills 90210, Melrose Place, The O.C., Ally McBeal.

Per finire la mia vergogna più grande: Un Medico in famiglia 1 e 2.

Adesso potete lapidarmi o svelarmi i vostri scheletri nell’armadio, sono convinto che ognuno di voi guarda o ha guardato una M….A come Un medico in famiglia.

Vi lancio una sfida: Prima scrivete quelli che vi piacciono e per finire inserite la vostra vergogna.

Aspetto trepidante!!!

11 settembre 2007

Tutto è ricominciato

Dopo un mese di ferie mi ci è voluta una settimana per riprendermi, non riesco ancora a connettere perfettamente (forse non ci sono mai riuscito), è meglio che inizi con un paio si saluti!!!
Saluto tutti i miei compagni di corso che con me hanno passato venerdì e sabato a chiedersi: “Perché li fanno sempre di sabato ‘sti cazzo di corsi?!?”
Saluto anche tutti i partecipanti al “V-Day” che, come me, hanno firmato la proposta di una legge necessaria.
E il cinema?
Adesso ci arrivo, con calma, devo fare un po’ di riscaldamento.Vi parlerò di un film per avere il pretesto di parlarne di altri tre, piaciuto l’inizio? A me si!!! Ho visto in DVD Sucker free city, film del 2004 del talentuoso Spike Lee. Originariamente nato come serial TV, è stato rimontato per farlo uscire in video dopo che la HBO si è rifiutata di mandarlo in onda. Il germe per una buona serie di telefilm sul degrado urbano di San Francisco c’era, le tre storie che viaggiano parallele ed ogni tanto si intersecano sono interessanti ma… Shelton (è questo il vero nome di Spike) ci aveva abituato molto meglio. Se volete vedere il suo capolavoro noleggiatevi Jungle Fever, solo la colonna sonora di Stevie Wonder e i titoli di testa meritano il prezzo del noleggio!!! Il film è una lucida analisi dei rapporti interraziali, niente buonismi alla Indovina chi viene a cena, solo crudo realismo. La sceneggiatura è perfetta e tutti i personaggi di una profondità disarmante. Un film disperato e bellissimo allo stesso tempo. Se Jungle Fever vi ha scalfito l’anima siete pronti per iniziare il tour, estraete la vostra tesserina e noleggiate in questo ordine La 25a ora e Inside man. Il primo è un film crepuscolare sulla fine di un’epoca che, per un bravissimo Edward Norton, coincide con la perdita della libertà. Primo film girato nei pressi di ground zero, mostra la ferita aperta di un’America che non riesce realmente a reagire ed andare avanti e, come il protagonista, medita la fuga. Dopo tanta cultura site pronti per Inside man, excursus milionario nel film d’azione da parte di un autore normalmente low cost. Tutto è di altissimo livello. La sceneggiatura incalzante e sincopata, con continui balzi in avanti, si srotola pian piano rivelando lentamente particolari inquietanti. La fotografia che sottolinea gli stacchi temporali con immagine sgranate e sature. Gli attori tutti bravi e credibili, specialmente Jodie Foster, fredda e risoluta come non mai. L’ho rivisto ieri sera e mi è piaciuto più della prima volta: proprio bello!!! Un Nonno elargitore di consigli!!!

30 agosto 2007

Quando un film fa bene all’anima

Non vi è mai capitato di sentire il bisogno di vedere un film che avete già visto? A me succede spesso, è per questo che ne posseggo tanti, per poterli guardare quando voglio. Ci sono film che guardo ciclicamente (Roxanne, Blade runner, Marrakech express, Fandango, The Blues Brothers, ecc) perché mi fanno stare bene, altri che riguardo con meno frequenza ma che mi emozionano lo stesso. Oggi pomeriggio avevo un paio d’ore libere e mi sono rivisto The Commitments di Alan Parker: GRANDISSIMO!!! Quando uscì nel 1991 ne rimasi folgorato e, da allora, ascolto assiduamente la musica soul. Per me è stato come tornare a casa, sentire parlare di musica in quel modo… pura poesia!!! Il film è ruvido e sporco, sembra quasi un documentario sul degrado urbano, i protagonisti (tutti dilettanti) sono talmente naturali che ci si scorda che stanno recitando. E poi… c’è il soul! È il Soul il protagonista assoluto di questa pellicola, straripa e pervade ogni fotogramma con energia e sudore. Il connubio Alan Parker e Roddy Doyle (autore del libro) ha partorito un’opera perfetta che, a distanza di sedici anni, non ha perso il suo grande potere ammaliatore. Sono rimasto estasiato come la prima volta che l’ho visto e mi sono ritrovato a ballare come uno scemo “In the midnight hour” di Willson Pickett. Un Nonno all Black!!!

22 agosto 2007

Sono tornato!!!


Dopo 12 giorni e 4700 kilometri sono di nuovo qui a tediarvi con i mie sproloqui sulla settima arte. Per tenere fede alla funzione sociale di questo blog, ho accompagnato la mia nipotina Emma a vedere Shrek Terzo. Siete contenti? Io si!!! Forse avrei dovuto dire che è stata lei ad accompagnare me, visto che ho riso molto di più di lei!!! Come avrete certamente capito anche questo capitolo della saga dell’orco verde è molto piacevole e divertente, non raggiunge la perfezione del capostipite della trilogia ma si difende bene. Inutile dire che la computer grafica ha raggiunto vette inimmaginabili, questi cartoni in 3D sono una meraviglia per gli occhi. Le superfici, i riflessi e tutti i personaggi sono perfetti: quasi meglio della realtà. Un giochino che mi diverto fare con questi film, è riuscire a cogliere tutte le citazioni di cui sono infarciti, ne ho scovate quattro ma, per non rovinarvi la sorpresa, non le menzionerò (sarò un bastardo!!!). Gli autori Jeffrey Price, Peter S. Seaman, Jon Zack si sono divertiti a rimescolare favole e personaggi regalandoci una sceneggiatura scoppiettante e spassosa, forte ormai di personaggi entrati nell’immaginario collettivo. La saga “orchesca” avrà vita lunga, sono già annunciati il quarto e il quinto episodio nei prossimi cinque anni. Il consiglio del che mi sento di darvi è di andare a vederlo, cominciare una nuova stagione cinematografica con un sorriso è di buon auspicio!!!

06 agosto 2007

Sono in ferie!!!

Le ho aspettate tanto e finalmente sono arrivate: LE FERIE!!! Prima di partire per la Sicilia con la mia dolce metà, ho intenzione di tediarvi con le mie recensioni, non vi rendete conto di cosa vi aspetta, mi sto sparando un film al giorno, tutta robetta leggera come Correndo con le forbici in mano, Il terzo uomo, Little miss sunshine, Ballroom dancing e via discorrendo. Bando alle ciance e cominciamo!!!
Ho visto Correndo con le forbici in mano perché mio fratello me ne aveva parlato e mi incuriosiva il titolo, non sapevo assolutamente niente su questo film e questo, a volte, è positivo. Come sempre poca trama (raccontare il film è banale e poco Caga-alto), solo sensazioni. Questo film tratto dal romanzo omonimo di Augusten Burroughs, ci mostra l’adolescenza tormentata e inquieta dell’autore del libro che risente della personalità disturbata della madre (interpretata da una sempre più brava Annette Bening). Fin qui niente di nuovo!!! La parte che rende questo film diverso inizia quando la madre da in affidamento Augusten al suo psicoterapeuta (Brian Cox), un ciarlatano che vive dissanguando i suoi pazienti prendendo in affido figli difficili. La pellicola non è perfetta ma riesce ad emozionare mettendo in scena un piccolo mondo strano e disperato che vorrebbe diventare normale ma non ci riesce e nel tentativo cresce e diventa interessante proprio perché diverso ed originale.
Se siete ancora assetati di diversità non vi resta che guardare Little Miss Sunshine. Forte di due Oscar, uno per la miglior sceneggiatura originale e l’altro ad Alan Arkin come miglior attore non protagonista, il film è una commedia surreale su una famiglia un po’ strampalata. Gli interpreti sono tutti bravi ma la menzione d’onore va alla piccola Abigail Breslin che interpreta, con incredibile naturalezza (io l’avrei dato a lei l’Oscar come non protagonista), il personaggio di Olive. Altrettanto bravo è Alan Arkin che ci regala un nonno sporcaccione, drogato ma incredibilmente tenero con la sua nipotina. Little Miss Sunshine merita un bel 9!!!
Cosa state aspettando andate subito a noleggiarlo!!!
Un Nonno autoritario.

03 agosto 2007

È iniziata l’estate

Non sto parlando dell’estate meteorologica, questo è un blog di cinema (anche se ultimamente i commenti sono quasi tutti d’ammore), parlo dell’estate in sala, dell’estate che non fa più chiudere per ferie ma non fa neanche uscire film degni di questo nome. E noi, cineasti Caga-alto? Ci tuffiamo sui DVD!!! Quale periodo migliore per vedere film della scorsa stagione che abbiamo perso o rivedere film che abbiamo particolarmente amato?!?
Forte di questa convinzione ho inserito nel mio lettore Letters from Iwo Jima, ultima fatica del grandissimo Clint Eastwood, che racconta la battaglia svoltasi in quest’isola del pacifico durante la seconda guerra mondiale tra giapponesi ed americani. L’anno scorso il ruvido Clint ci aveva parlato della stessa battaglia in Flags of our fathers, due film per raccontare lo stesso avvenimento da punti di vista diametralmente opposti. Mai nessuno aveva fatto una cosa del genere, mai nessuno aveva tentato di andare così in profondità, di scavare dentro l’animo umano per portarne alla luce drammi e contraddizioni.
Questo capitolo giapponese è meno grandioso del fratello americano, quasi tutta la trama si svolge dentro le gallerie scavate dai soldati nipponici, è molto più tetro e claustrofobico, quasi a voler sottolineare l’inutilità della guerra.
Con questo secondo film su Iwo Jima (a mio avviso migliore del precedente) Eastwood ci grida che non ci sono buoni o cattivi, non ci sono guerre giuste o ideali per cui val la pena di morire, c’è solo la guerra che, da qualsiasi parte la si guardi, porta solo morte e distruzione.
Dopo questa tirata da santone, ristabilisco il giusto equilibrio raccontandovi che da una settimana mi stavo preparando psicologicamente per affrontare Letters from Iwo Jima in giapponese con sottotitoli in italiano. Mercoledì mi sentivo pronto, ero dell’umore giusto. Ho Inserito il DVD nel lettore e… il narratore ha iniziato a parlare in italiano. Dopo il primo momento di stupore, mi sono reso conto che l’edizione digitale è stata doppiata?!?!?!?!?!
Il cineasta Caga-alto che è in me ha cercato il telecomando per selezionare l’audio in giapponese ma il pigro che è in me ha avuto il sopravvento: l’ho visto in italiano!!!

Sarò una merda!!!


22 luglio 2007

A volte il numero due…

Ci avevano già provato nel 2005 con La terza stella con risultati deludenti, hanno aspettato due anni e ci hanno riprovato, complice la regia di Massimo Venier. Sto parlando di Ale & Franz (al secolo Alessandro Besentini e Francesco Villa) che con la loro seconda prova cinematografica alzano decisamente il tiro e si cimentano con una storia vera, con personaggi veri, con un film vero!!! È rarissimo che il secondo film di un autore sia migliore del primo, normalmente la pellicola d’esordio è sempre carica di significato e la seconda il maldestro tentativo di replicarne il successo. Non è il caso di Ale & Franz che con Mi fido di te dimostrano di essere cresciuti e, soprattutto, di avere qualcosa da dire perché si cimentano con un problema attualissimo: i nuovi poveri.
Nel nuovo assetto del mercato del lavoro torna in auge la precarietà, malattia debellata negli anni ’80, oggi miete vittime soprattutto tra i quarantenni e i dirigenti. Queste categorie di lavoratori, quando perdono il lavoro, faticano moltissimo a trovarne uno nuovo perché troppo vecchi o troppo qualificati. Il duo comico sviscera bene l’argomento senza cadere nel ridicolo o nel patetico. Riescono a bilanciare bene la storia e i personaggi e tutto diviene scorrevole e spontaneo: un film!!!
È strano doversi meravigliare quando un film riesce ad essere divertente senza essere stupido, di solito ironia ed intelligenza dovrebbero andare a braccetto ma… accade assai raramente!!!
Come sempre niente trama (leggetevela “nell’internet”), sono convinto che nessuno vuole sapere cosa succede in un film, a tutti interessa sapere se è bello, se vale la pena vederlo. Quindi niente trama da vostro nonno!!!

14 luglio 2007

5 è il numero di Harry Potter

L’ho fatto, e per esserci riuscito devo ringraziare infinitamente la mia dolce metà!!! L’ho trascinata a vedere il 5° capitolo della saga del maghetto più famoso del mondo, due ore e mezza di magie ed incantesimi inutili e noiosi il voto che si merita è esattamente quello che si porta stampato nel titolo: cinque.
Cinque perché un film destinato ad un pubblico di adolescenti non può durare 150 minuti; cinque perché un preambolo (proprio perché “pre”) non può essere di 45 minuti (di noia mortale); cinque perché non succede nulla fino alla battaglia finale, niente mistero, niente magia, niente di niente; cinque perché non si ride, non ci si spaventa, non ci si emoziona.
L’unica nota positiva di Harry Potter e l’ordine della fenice è la critica, per nulla velata, ai governi occidentali che usano i mezzi di comunicazione e la repressione per distorcere la realtà. Se non ci fosse stato questo lieve battito d’ali e gli effetti speciali, per raggiungere il cinque, il buon Harry, avrebbe dovuto fare una magia veramente straordinaria!!!
Un Nonno cattivissimo!!!

08 luglio 2007

Fur - Un ritratto immaginario di Diane Arbus

Ho guardato questo film perché interessava a mia moglie, ne avevo sentito parlare ma non era nelle mie priorità. L’unica cosa che sapevo era che Nicole Kidman interpretava la fotografa Diane Arbus, nient’altro. Strano per un cineasta caga-alto!!! Il film è diverso perché non è una biografia della celebre fotografa ma un racconto inventato, una sorta di favola che ci racconta il momento in cui Diane cominciò il suo percorso artistico. La pellicola, oltre ad essere una conferma dell’enorme talento di Nicole Kidman, è un inno alla diversità, a guardare oltre l’apparenza per cogliere l’essenza delle persone. La Arbus affermava che: ” Molte persone vivono nel timore che possano subire qualche esperienza traumatica. I freaks sono nati con il loro trauma. Hanno già superato il loro test, nella vita. Sono degli aristocratici.” e durante i pochi anni in cui fotografò (morì suicida a soli 48 anni) concentrò la sua attenzione su personaggi bizzarri e deformi. Nel film di Steven Shainberg si coglie l’attrazione mista ad affetto che Diane provava per queste persone abituate a vivere ai margini della società, attrazione e complicità che solo anime gemelle possono provare. In una sorta di rivisitazione moderna della favola “la bella e la bestia” assistiamo al cambiamento della protagonista che, attraverso l’amicizia con Lionel Sweeney (Robert Downey Jr.), si libera di tutte le sue paure ed inizia ad essere pienamente se stessa. Questo sguardo così diverso sulle persone mi ha incuriosito molto così ho fatto un po’ di ricerche “nell’internet” e ho scoperto che questa donna ha veramente cambiato il modo di intendere la fotografia e ha influenzato personcine del calibro di Stanley Kubrik che in Shining la omaggiò citando una sua famosissima foto.
Se qualcuno volesse vedere questo film veramente particolare basta che me lo chieda. Un Nonno veramente caga-alto!!!


03 luglio 2007

Tranformers: finalmente un vero blockbuster

Ognuno di noi ha il suo punto debole, una cosa che sa essere sbagliata ma che non può fare a meno di farla. Il mio tallone d’Achille sono i film di fantascienza!!! Lo so che ne esce uno bello ogni 10 anni, lo so che la maggior parte non sono altro che documentari di computer grafica ma… devo vederli, È PIÙ FORTE DI ME!!! Triste dell’esperienza degli ultimi film visti sono entrato al cinema per vedere Transformers senza nessuna aspettativa, volevo solo vedere sul grande schermo quello che avevo già, abbondantemente, visto sul web e poi… la sorpresa!!! Il film è divertente, con un ritmo serrato e gli effetti speciali (da urlo) per niente invadenti. In parole povere un bel film!!! Se cercate significati nascosti o dialoghi impegnati non entrate in sala ma se cercate un film con tanta azione e divertimento questo è il film per voi. Michael Bay aveva già dimostrato con Pearl Harbor di saper girare scene d’azione, gli mancava il senso dello spettacolo, è qui che è entrato in scena Steven Spielberg, nessuno è migliore di lui nel bilanciare azione e humor, nessuno!!! È uno dei 10 migliori registi di tutti i tempi e anche quando produce la sua mano si vede sempre (chi credete abbia ideato la scena dei robot che si nascondono in giardino? Provate a rivedere E.T.). Prima di salutarvi un moto d’orgoglio: non siete un po’ soddisfatti che, per una volta, un film americano sia uscito prima da noi? IO SIIIIIIII!!! Hasta la vista

23 giugno 2007

Sono fantastici i quattro?!?

A due anni dalla prima uscita tornano in sala i Fantastici Quattro, questa volta escono anche in Italia in contemporanea mondiale… che stia cambiando qualcosa? Spider-man 3 è uscito quattro giorni prima che in USA, i Transformers usciranno sei giorni prima che in America, cosa sta succedendo? Non esiste più l’estate italiana con tutti i cinema chiusi? È troppo presto per gioire, di fatto la stagione è finita, non ci sono più uscite interessanti, l’ultimo colpo di coda spetta a Harry Potter e l’ordine della Fenice che sarà al cinema dall’undici luglio (sempre in contemporanea mondiale!!!). Per i cineasti caga-alto il 20 luglio uscirà senza tanto clamore Fast Food Nation di Richard Linklater (Prima dell’alba, A scanner Darkly, School of rock) io spero di esserci. Poi... il nulla!!! Non voglio polemizzare, mi piacerebbe sapere cosa pensate di questo fenomeno esclusivamente italiano, commentate gente, commentate!!!
Passiamo all’argomento di questo post: I fantastici quattro e Silver Surfer, come sempre l’ho visionato in compagnia dei membri fondatori della “Compagnia della Braga”, il titolo non ha sortito l’effetto catalizzante di Spider-man 3, a sedere nel buio del multisala Cinergia eravamo sette temerari e una temeraria (socia fondatrice della compagnia). Prima di scrivere il mio giudizio devo dire che il film ha sicuramente un pregio: dura un’ora e mezza!!! Non se ne può più di film che ci massacrano le natiche per tre ore, bravo Tim Story, riesce a dire tutto senza sfondarci i maroni!!! Solo con questo stratagemma si merita la sufficienza alla quale aggiungo anche un altro mezzo voto per gli effetti speciali. E la trama? Ma voi chiedete a un film tratto da un fumetto una trama? Ho fatto anch’io questo errore e ho capito che non si possono avere effetti speciali da urlo e storie ben scritte, le due cose non vanno mai a braccetto. Anche questa volta dovrete mettere il cervello in off per 90 minuti e tutto sarà perfetto!!! Sto scherzando, il secondo episodio delle avventure di Reed Richards
e soci non è così tremendo, è come una granatina in un giorno d’estate: disseta mentre la sorseggiate e dopo un minuto avete già sete un’altra volta!!!
Niente trama, solo un rammarico da fumettaro incallito: Silver Surfer è uno dei personaggi più malinconici e struggenti partoriti dalla mente vulcanica di Stan Lee, è un peccato che nel film non passi nulla della lacerazione interiore di un uomo che per amore ha sacrificato la sua vita. Ma che finale triste, hai ragione d@d3, mi sto rammollendo!!!


17 giugno 2007

Con Ocean’s 13 si torna alle origini

Clooney & Company hanno chiuso il cerchio tornando nuovamente a Las Vegas per il terzo capitolo delle avventure di Danny Ocean. Il film è piacevole e meglio strutturato del secondo ma non raggiunge la verve di Ocean’s eleven. Sulla prima pellicola tutto era meglio, meglio la colonna sonora, meglio le battute, meglio la sceneggiatura e meglio gli attori. Nei capitoli seguenti si sono seduti sugli allori (tranne Elliot Gould che merita la menzione d’onore, è assolutamente irresistibile!!!) e hanno perso il guizzo che era presente nel numero uno. In Ocean’s 13 si sorride e durante i 120 minuti del film non ci si annoia ma, alla fine, il rimpianto per battute memorabili come: “Ha chiamato Elton John. Devi restituirgli la camicia!” rimane. Sembra che Soderbergh non riesca a ritrovare la vena creativa che gli ha fatto fare grandi film come Sesso, bugie e videotape, Erin Brockovich o Traffic ma noi, da veri fan, siamo pazienti e fiduciosi che prossimamente il talentuoso Steven ci regalerà altri film degni della sua fama. Il voto complessivo di questo terzo e ultimo (?) episodio è 6 ½ mentre il primo si becca un otto pieno (se fossi in voi me lo sparerei quanto prima!!!).


09 giugno 2007

Tarantino: Genio o Cover Man?

L’ho scritto innumerevoli volte: sono un fan di Quentin!!! Ho visto tutto quello che ha fatto sia da regista che da sceneggiatore. Pulp Fiction è uno dei migliori film di tutti i tempi, un capolavoro ASSOLUTO! Preambolo necessario per farvi capire che non sono un giudice autorevole, sono troppo coinvolto con questo ragazzaccio per parlare male dei suoi film e… non lo farò!!! Grindhouse - A prova di morte mi è piaciuto, è sporco, sgranato e violento come piace a me. Io sono cresciuto con i film di serie C, mio padre mi portava tutti i sabati pomeriggio al Cinema S. Francesco dove proiettavano due film. Si entrava in sala alle 16.00 e si usciva alle 20,00!!! Ho visto tutti i film di Trinità, Godzilla e Karate e non potevo che gioire vedendo Grindhouse, sono tornato di colpo bambino!!! Il dubbio che mi attanaglia è: “Ma Quentin è un genio pop o è il più grande plagiatore della storia del cinema?!? Nei suoi film omaggia le sue opere preferite o le copia spudoratamente?!? Non so rispondere a queste domande e chiedo il vostro aiuto: Quentino Genio o Cover Man?!?
Per quanto riguarda il film ribadisco: mi è piaciuto! Ho apprezzato moltissimo la pellicola sporca il montaggio che tronca le scene e le riprende come se mancassero dieci fotogrammi. Tutta la parte visiva è assolutamente perfetta, come è molto bella la sceneggiatura, infarcita di dialoghi assolutamente spontanei e allo stesso tempo mai banali. Non è all’altezza di Pulp Fiction (vertice che credo Tarantino non toccherà più) ma sicuramente meglio di Kill Bill Volume 2. Che posso dirvi di più, andate a vederlo e poi ne parliamo.
Ho visto anche Ocean’s 13 ma vi lascio “pomare” un po’ prima di dirvi se mi è piaciuto!!!

Un Nonno Bastardo!!!


03 giugno 2007

Notturno Bus: finalmente un noir italiano


Per ristabilire il mio equilibrio di “cineasta cagaalto” (Mara docet!!!) dopo aver visto Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo, ho dovuto guardare Notturno Bus di Davide Marengo. L’ho fatto anche perché Rino (grande commentatore di questo blog) me lo aveva caldamente consigliato e… mi è piaciuto!!!
Finalmente una pellicola che si discosta dal genere minimalista che sembra imperare nella produzione di casa nostra. Sono anni che non c’è un buon poliziesco made in Italy, solo commedie, gay movie o drammoni strappalacrime, che fine hanno fatto i polizieschi anni ’70 che tanto piacciono a Tarantino?
Gli unici che ci hanno provato con risultati positivi sono i Manetti Bros con Piano 17 che, pur con qualche pecca, hanno dato una boccata d’ossigeno al genere poliziesco-noir.
Il trentaquattrenne Davide Marengo ha confezionato un film piacevole con due attori in stato di grazia: Valerio Mastrandrea e Giovanna Mezzogiorno, entrambi misurati e spontanei: veramente bravi!!!
Notturno Bus non è un capolavoro, è un buon film di genere che diverte e non annoia mai (cosa ormai rara al cinema), si merita sicuramente una visione in sala perché ha il coraggio di uscire dai binari sui quali viaggia il cinema italiano di qualità.
Se riuscite ancora a beccarlo non lasciatevelo scappare altrimenti… tre mesi di pazienza!!!

27 maggio 2007

Che delusione capitano!!!

In compagnia di altri dieci prodi della “Compagnia della Braga” sono andato a vedere Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo, prima di proseguire vorrei ringraziarli tutti per nome: Gepo, Dade e Dadino, Alessiuccio, Elena, Laura, Raffaella, Silvia (4 donne, incredibile!!!), Niko e per finire Mastro Pipaio. Devo ringraziarli perché li ho trascinati a vedere un film INUTILE!!! Tutta colpa di Robert Zemeckis che, nel lontano 1989, inaugurò la moda delle trilogie a puntate, da allora non si può più girare un film con scritto la parola fine al termine della pellicola; non si può più neanche girare un film che duri due ore (questo rasenta le tre)… PERCHÉ???
PERCHÉ SONO DEI VIGLIACCHI!!!
Hanno paura di fare pellicole che non prevedano sequel, è molto più facile e redditizio spalmare su tre film quello che una volta sarebbe bastato per farne uno di novanta minuti. Quello che mi fa incazzare è che cercano di serializzare tutto, come se il cinema dovesse adeguarsi al modello televisivo, dove ci sono soap opera che durano da quarant’anni.
Ci sono sempre stati i sequel, il pubblico si è sempre affezionato ai personaggi che incarnavano eroi senza macchia e senza paura ma tutto era fatto con rispetto!!! Non c’erano film di tre ore lasciati a metà e ripresi un anno dopo senza minimamente prevedere una sorta di flashback, trattando il pubblico pagante del cinema a pesci in faccia!!! Io ho visto i precedenti episodi de I pirati dei caraibi e ho fatto una fatica terribile a seguire la trama del terzo capitolo, regista e sceneggiatori davano per scontato che avessimo rivisto
Pirati dei Caraibi – La maledizione del forziere fantasma il giorno prima, sono partiti come una puntata di Beautiful.
Forse non avete capito che Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo non mi è piaciuto molto, nonostante gli effetti speciali veramente strabilianti, il film è un’accozzaglia di scene cucite insieme senza una vera logica. C’è un momento durante lo spettacolo dove uno della ciurma si chiede: “Ma tu pensi che ha un piano oppure che segue l'estro del momento?” Non c’è frase migliore per definire questo film!!! L’unica nota positiva è
Johnny Depp, finalmente ha trovato la misura e riesce ad interpretare il Capitano Jack Sparrow senza cadere nel macchiettistico come era successo nei due episodi precedenti. Accettate un consiglio, aspettate quattro mesi e, se proprio volete farvi del male, noleggiatelo, almeno ogni ora potete alzarvi per sgranchirvi le gambe!!!

23 maggio 2007

Apocalypto: un film di poche parole ma tante idee

Ho cercato di sintetizzare nel titolo quello che penso di Apocalypto e del cinema in generale: una buona idea è il 60% di un bel film, il resto lo fanno il regista e gli attori. Apocalypto potrebbe essere preso come esempio per questa mia teoria: nessun attore famoso, pochissimi effetti speciali e assolutamente invisibili, recitato nell’antichissima lingua Maya “yucateco” (ancora in uso nello Yucatan), sottotitolato. Eppure…è avvincente, coinvolgente, struggente… insomma aggiungete altri duo o tre “ente” se volete ma il risultato sarà sempre lo stesso: UN BEL FILM!!! Dopo La passione di Cristo il “Bel Mel” ci riprova usando, ancora una volta, una lingua pressoché sconosciuta (la parlano in poche migliaia di persone) e riesce ad attirare nelle sale milioni di spettatori che rimangono stupiti di come sia bello vedere un film in lingua originale. Apocalypto parla di famiglia, orgoglio, coraggio e paura, parla di delirio decadente, parla di sacrificio e solidarietà. Lo fa con dolcezza e violenza, una violenza vista in controluce e osservata da vicino, una violenza che permea ogni momento, che non lascia spazio a nient’altro. Apocalypto è un film d’azione dove ogni immagine vale più di mille parole e, nello stesso tempo, è una lucida metafora della società in cui viviamo, dove tutto viene immolato all’unico vero dio: il denaro. Accidenti una pellicola che si presta a due piani di lettura, forse si tratta veramente di un film che varrebbe la pena di vedere?!? Non sprecherò neanche una battuta per raccontarvi la trama, non è importante, dovete fidarvi dei miei amici, a loro è piaciuto!!! Se volete vedere un altro capolavoro del bel americano dagli occhi di ghiaccio, dovreste fare un salto in videoteca e noleggiarvi Braveheart-cuore impavido. Dovrebbero bastarvi i 5 Oscar vinti da questo film ruvido e epico che narra le gesta eroiche e valorose di William Wallace, interpretato dallo stesso Gibson, vissuto verso la fine del XIII secolo in Scozia, per la quale combatté fino alla morte per l’indipendenza dalla corona inglese. Ve lo dirò gentilmente: DOVETE GUARDARLO ASSOLUTAMNTE!!! Chiaro, conciso e cortese.

18 maggio 2007

007: Casino Royale

I primi venti minuti sono un’iniezione di adrenalina purissima poi…la noia ha il sopravvento: due ore e un quarto sono troppe per un film d’azione!!! Non ci può essere una partita a carte che dura mezz’ora!!! È questo il peggior difetto di questo film: è noioso. La lentezza la posso perdonare ad altri tipi di film, ma da 007 pretendo azione e divertimento, cose che in “Casino Royale” languono entrambe. Non fraintendetemi, l’ultima fatica di Martin Campbell la sufficienza la merita, ma non va oltre, colpa anche del catatonico protagonista Daniel Craig, espressivo come un comodino. Ho rimpianto Pierce Brosnan, almeno lui riusciva a dare a James Bond il fascino e l’eleganza che il personaggio esige. Se volete vedere il vero Bond dovreste noleggiare un film a caso (il mio preferito è “Si vive solo 2 volte”) dei sette interpretati da Sean Connery, ancora insuperato agente 007. Spesso confrontarsi coi miti non produce niente di buono.

11 maggio 2007

Aspettando Jack Sparrow

Succede sempre così, quando esce un blockbuster per tre settimane non si riesce più ad andare al cinema. Tutto sembra rallentare per lasciare spazio al grande colossal, escono solo film minori che meritano una visione distratta in DVD una domenica pomeriggio. È in periodi come questi che vado a rispolverare i film che hanno scalfito la mia anima, mi disseto con acqua purissima!!!

Ho cominciato con Amici Miei di Mario Monicelli.

Ho lasciato un po’ di spazio per lasciar stemperare, come si fa con una bottiglia di buon vino, perché è solo così che si può apprezzarne il grado di sapidità (ma chi sono!!!).

Non so se vi è mai capitato di vedere questo capolavoro assoluto della commedia all’italiana, perfetto sotto ogni aspetto, con cinque attori in stato di grazia che riescono a dare un senso compiuto alla parola goliardia, che fanno ridere lasciandoci un retrogusto amaro: LA PERFEZIONE!!!

La trama non ve la racconto, non è importante, ciò che conta in film come questi è riuscire a cogliere tutto ciò che il regista e i quattro sceneggiatori hanno voluto dirci, riuscire a ridere per le battute, le situazioni più assurde orchestrate da questi eterni ragazzi che si rifiutano di invecchiare e vivono ogni singolo giorno con ironia ed irriverenza.

Fatevi del bene, guardate Amici Miei almeno due volte, una sola non basta!!!

Il Nonno.

02 maggio 2007

L’attesa è finita!!!

A tre anni di distanza dal secondo memorabile capitolo torna nei cinema italiani Spider-man con il terzo episodio……..un po’ di suspance è d’obbligo!!! L’ho già scritto innumerevoli volte, sono un ragno fan da quando avevo otto anni. Ho comprato nel 1970 il numero uno dell’Uomo ragno e sono rimasto folgorato dalle avventure di questo supereroe sfigato e con tantissimi problemi. Quando nel 2002 è uscito il primo film dell’Arrampicamuri ho ripreso a leggere i fumetti e oggi sono un lettore assiduo di tutte le testate della casa delle idee. Questo lungo preambolo per dirvi che non sono certo uno spettatore imparziale, potete toccarmi tutto ma non Peter Parker eppure… il mio voto è 6 ½!!!
Che ti è successo Sam? Con Spider-man 2 avevi quasi raggiunto la perfezione e adesso fai un passo indietro. Confezioni uno spettacolo mirabolante senz’anima. Tutto troppo chiassoso, troppi nemici, troppe battaglie, troppa carne al fuoco, è come voler sopperire alla qualità con la quantità. Non fraintendetemi, Spider-man 3 va assolutamente visto al cinema, gli effetti speciali sono INCREDIBILI (soprattutto l’Uomo Sabbia), le battaglie adrenaliniche e perfette, tutto è veramente stupefacente ma… vuoto. È successa la stessa cosa con il terzo film sugli X-men: molto bello il secondo e assolutamente medioche il terzo. Forse la moda delle trilogie, che tanto piace a Hollywood, è giunta al capolinea. Forse troppi elementi narrativi penalizzano la trama e rendono impossibile confezionare un film con un po’ di spessore.
La nota positiva della serata è che La compagnia della Braga si è allargata a dismisura arrivando a toccare quota 16!!! Saluto tutti i confratelli e le consorelle che insieme a me hanno condiviso il piacere di un film visto insieme: una delle gioie della vita!!!
Il solo e autentico Nonno!!!


30 aprile 2007

Il ’68 secondo Lucchetti

Volevo andare a vedere Number 23 poi ho letto la critica e parlato con Elena… ho preferito andare a vedere Mio fratello è figlio unico di Daniele Lucchetti. Ho fatto bene!!! Il film è ben fatto e gli attori bravi. Perché lo spacciano come un film di Scamarcio? Il protagonista è Elio Germano, il Riccardo nazionale è soltanto uno dei comprimari. Questi press agent venderebbero la madre per far andare uno spettatore in più al cinema. A parte questo bieco trucchetto per attirare le quindicenni al cinema il film merita di essere visto, è scorrevole e ben recitato, soprattutto da Angela Finocchiaro ed Elio Germano. Entrambi interpretano i loro personaggi con trasporto e convinzione dando loro umanità e profondità. Per voi giovani (è il Nonno che parla) che non avete vissuto gli anni di piombo, la pellicola riesce a tratteggiare con complice lievità lo stato d’animo che si respirava in quegli anni. Non è uno spaccato storico monumentale, è la storia di un ragazzo di provincia sfiorato dalla rivoluzione, una rivoluzione più parlata che vissuta che porta il giovane protagonista a militare prima nelle fila dei picchiatori fascisti e poi in quelle dei comunisti. Sempre in cerca di un idea che riesca a placare la sua sete di giustizia. Finalmente un film intelligente che non annoia a morte. BRAVO DANIELE!!!

18 aprile 2007

L’ultimo Re di Scozia

Mentre aspetto con trepidazione di vedere Spiderman 3 (incredibilmente uscirà il 1° maggio, tre giorni prima che in America… ma vieni!!!) vorrei segnalarvi due film, uno molto bello e l’altro veramente brutto. Partiamo con le buone nuove. Cavalcando sempre l’onda degli Oscar sono andato a vedere L’ultimo Re di Scozia, per il quale Forest Whitaker ha vinto l’ambita statuetta come miglior attore protagonista. Il film è molto bello, mostra la discesa all’inferno di un giovane medico scozzese, interpretato da un convincente James McAvoy, che si lascia tentare dal fascino istrionico del sanguinario dittatore dell’Uganda Idi Amin. La logica vorrebbe che dedicassi spazio ed enfasi a questa pellicola che ci obbliga a riflettere su quanto siamo bravi a girare la testa da un’altra parte quando ci fa comodo e invece, devo fermarmi qui. Ho bisogno di spazio per urlare quanto brutto è Hannibal Lecter - Le origini del male. Dovete evitarlo come la peste!!! Tanto bello ed inquietante è Il silenzio degli innocenti, tanto brutto e soporifero questo prequel. Se c’è una cosa che detesto è un film horror che annoia: è un controsenso!!! I film dell’orrore dovrebbero spaventare ed angosciare, insinuarsi nel subconscio, frantumare certezze ed alimentare paure ataviche. Hannibal Lecter - Le origini del male vorrebbe spiegare come tutto è cominciato invece riesce solo a far desiderare di non essere mai entrati al cinema a vedere un obrobrio di questa portata. Riesce a trasformare Hannibal Lecter in un povero disadattato, un personaggio che Sir Anthony Hopkins aveva fatto diventare l’essenza stessa del male, inquietante ed affascinante nello stesso tempo. Ascoltate il nonno, noleggiatevi Il silenzio degli innocenti che nel lontano 1991 vinse l’Oscar per: miglior film, miglior regia a Jonathan Demme, miglior attore protagonista a Anthony Hopkins, miglior attrice protagonista a Jodie Foster, miglior sceneggiatura non originale a Ted Tally. È l'unico thriller che abbia vinto i 5 oscar fondamentali, evento verificato solo 2 volte, nel 1934 con Accadde una notte di Frank Capra e nel 1975 con Qualcuno volò sul nido del cuculo di Milos Forman.

12 aprile 2007

The prestige batte The Illusionist 2-0

Apprezzo ancora la libertà che questo blog mi lascia, mi piace non aver vincoli di nessun tipo, poter scrivere di un film anche dopo un po’ che è uscito, senza limiti di battute o contenuti: adoro la rete!!!
Tutto questo per scrivere del film The Illusionist dopo una settimana dall’uscita, forse per voi non è strano ma per un cinemaniaco come il sottoscritto questa è una mancanza incredibile!!!
Ho visto The Illusionist il giorno di Pasqua in compagnia della mia dolce metà (che saluto anche se non mi legge mai!!!) ed entrambi siamo giunti allo stesso verdetto: noioso, proprio noioso!!!
Edward Norton ce la mette tutta, interpreta in modo credibile il grande illusionista Eisenheim che sacrifica fama e denaro per amore della bella Principessa Sophie (Jessica Biel) ma, lo sforzo del bravo attore di Boston, non basta. Il film è soporifero e la trama troppo scontata. Il regista Neil Burger non si sofferma un attimo ad approfondire il dramma interiore del protagonista che dovrebbe essere lacerato da un amore impossibile. Un'altra occasione sprecata!!!
Se volete rinfrancarvi lo spirito rimanendo sempre saldamente ancorati alla stessa ambientazione di fine ottocento, dovete pazientare fino al 3 maggio e poi potete fiondarvi in videoteca per noleggiare “The Prestige”. Gioirete, così, dell’ultima regia del giovane e talentuoso Christopher Nolan. Un film cupo, ossessivo e violento, che merita assolutamente di essere visto perché ben scritto e ancor meglio diretto. I due protagonisti Hugh Jackman e Christian Bale ci trascinano giù nel profondo della loro ossessione togliendoci il respiro. Christopher Nolan e il fratello Jonathan confezionano una sceneggiatura che non lascia scampo, spinge sempre più in là il limite estremo oltre il quale è lecito andare. GUARDATELOOOO!!!!

07 aprile 2007

Elizabethtown: amore e musica on the road

Stavo facendo una partita a "Vegeto" sul mio divano, certo che il record di zapping era mio quando... sono incappato Elizabethtown e il mondo si è fermato. Questo film continua a piacermi ogni volta di più!!! Fatevi un piacere, guardate l’ultima fatica di Cameron Crowe, ecco le istruzioni per l'uso: accomodatevi sul divano con una bibita a portata di mano e gustatevi questo piccolo capolavoro che parla di sconfitta, di come toccare il fondo e risalire in superficie grazie all’aiuto di qualcuno. Come disse un grande uomo: tutte le risposte sono già dentro di noi, il difficile è trovarle!
La storia del giovane dirigente Drew Baylor (Orlando Bloom) che, inventata la scarpa che nessuno indosserà mai causa alla società per cui lavora un miliardo di dollari di perdite, è il pretesto per il regista di parlare di sentimenti e memoria. Il bravo protagonista ad un passo dal suicidio è costretto a tornare nella città natale del padre per assistere alle esequie del genitore appena scomparso. Durante il viaggio aereo conosce una giovane hostess (Kirsten Dunst) che lo costringe a reagire e a riprendere in mano le redini della sua vita. Fin qui niente di nuovo; la cosa che rende diverso questo film è il modo in cui Claire aiuta Drew: lo costringe a tornare a casa in automobile con tappe in tutti i luoghi importanti per la storia americana. Con l’urna contenente le ceneri del padre sul sedile del passeggero il giovane riscopre se stesso, recupera il rapporto con un padre legatissimo alla sua terra e trova l’amore. Un elemento insostituibile della pellicola è la musica che sottolinea e rafforza ogni momento, ogni singola inquadratura è completata dalla canzone giusta. Anche questa volta Cameron Crowe non rinuncia al suo primo amore (ha iniziato a scrivere sulla rivista Rolling Stone a quindici anni); sono pochi i registi che pensano così seriamente alla colonna sonora dei film, che considerano le canzoni la colonna portante della storia.
C’è un altro film di questo cinquantenne innamorato del rock che è un vero tributo alla musica del diavolo: Quasi famosi (in originale Almost famous). La trama racconta del giovanissimo Russell Hammond che, a soli quindici anni, si aggrega alla rock band degli Stillwater per scrivere un articolo sulla loro turnè. La stretta convivenza con i componenti della band ne rivela i lati negativi e porta il protagonista ad una maturazione non priva di delusioni ed amarezze. Bellissimo film sulla fine del rock, sulla definitiva morte della musica senza confini e padroni che si librava sopra tutti e tutto, non condizionata dal profitto e dalla fama. Quasi famosi è la celebrazione del rock come mito, un mito che si sgretola con la presa di coscienza del protagonista che comprende che il motore di tutto è solo il denaro. Vincitore di due Golden Globe e di un premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale, Quasi famosi è un film da vedere almeno due volte: la prima ad occhi aperti per seguire il film e la seconda ad occhi chiusi per ascoltare la meravigliosa colonna sonora.

03 aprile 2007

Viva, viva Kevin Smith!!!

Complice l’uscita in DVD di Clerks 2 ho passato lo scorso fine settimana a guardare l’opera omnia di Kevin Smith. Non sapete che è? Vergognatevi non siete cineasti “caga-alto” come me e Mara (che saluto)!!!

Il buon Kevin Nasce a RED BANK (New Jersey, USA) il 2 agosto 1970, a soli 24 anni prosciuga la carta di credito del padre e confeziona, con un manipolo di amici, uno dei più folgoranti esordi che il cinema indipendente ricordi: CLERKS. Girato in un bianco e nero sgranato, sboccato oltre ogni limite, il film ha il pregio di fotografare quella che lo scrittore Douglas Coupland definì “Generazione X”. Ne fanno parte i figli degli anni novanta, giovani senza ideali ne modelli da seguire che non vogliono crescere perché gli adulti che vedono non sono per nulla interessanti. Eterni bambini che parlano solo di sesso, fumetti e film di fantascienza… accidenti mi sembra di conoscerne più di qualcuno!!! Quando uscì nel ’94 dovetti aspettare la videocassetta per poterlo vedere e ne rimasi folgorato. Secondo voi potevo perdermi il secondo capitolo? Assolutamente no!!! Chiaramente anche questa volta niente cinema, ho aspettato pazientemente dal 29 settembre fino a giovedì scorso quando ho comprato (nessuno lo noleggia!!!) Clerks 2. L’ho visto e…BELLO!!! È un po’ triste rivedere Dante e Randal imbolsiti ed invecchiati ma tutto passa quando comincia il rosario di cazzate misto a parolacce: i commessi sono tornati. Finalmente!!! Il film è godibilissimo ma meno cattivo del precedente, si percepisce che il ragazzaccio del New Jersey ha messo su famiglia, i dialoghi sono sempre al limite del surreale (incredibile la sfida verbale tra un fan de Il signore degli anelli e uno della trilogia di Guerre Stellari) e le situazioni sempre più assurde.

Colto da delirio Keviniano ho rivisto anche Generazione X (il titolo originale è Mallrats molto più azzeccato) e In cerca di Amy. Lo so che non li avete mai sentiti nominare e, se volete, sono disposto a prestarveli così potete entrare di diritto nel nostro club, mio e della Mara, dei cineasti “caga-alto”.

Di tutti i film che ho nominato in questo post il più bello è sicuramente In cerca di Amy. Forse perché parla dell’amore che riesce ad abbattere le barriere, le convenzioni, la morale comune e per un attimo si libra, un attimo breve ed intenso prima di venire risucchiato nel vortice del perbenismo e della normalità.

Non voglio svelarvi altro, guardatelo e poi ne parliamo.

Il solo ed autentico NONNO!!!