28 febbraio 2007

Ozpetek Forever!!!

Sono un fan di Ferzan Ozpetek, ho visto tutti i suoi film e non mi sarei mai perso Saturno Contro per niente al mondo. Domenica scorsa in compagnia della mia dolce metà (anche lei fan del geniale turco), mi sono seduto al buio del cinema e mi sono lasciato avvolgere dalle atmosfere quotidiane e minimali di Saturno Contro. Sono passati sette anni da Le fate ignoranti e Ozpetek ci regala un altro film corale dove protagonista assoluta è la storia di un eterogeneo gruppo di amici. Tutto scorre soave come una sinfonia di note che si rincorrono per suscitare emozioni e regalare sensazioni: prima dolci, poi amare. Il tutto diretto in modo magistrale da Ferzan che, da novello Toscanini, non perde un contrappunto. Tira le fila come un esperto burattinaio a cui niente sfugge. Gli attori sono tutti bravi ma la lode va all’esordiente Ambra Angiolini, sorprendente per la sua intensità e spontaneità. Che sia nata una stella? Ai “POSTER” l’ardua sentenza!!!
Sto sdrammatizzando perché questa recensione stava prendendo una piega troppo poetica (sarà colpa dell’ora?) e avevo paura che mi conducesse su terreni impervi. Torniamo al film.
Forse avete capito che Saturno Contro mi è piaciuto molto. Bene, ho voluto ribadirlo, non si sa mai!!!
L’ho trovato il lavoro migliore del regista, il migliore dal punto di vista tecnico ed artistico. Dovete assolutamente andarlo a vedere. Se volete un consiglio, prima guardatevi Le fate ignoranti e Il grande freddo di Lawrence Kasdan (i due migliori film corali che conosco) e poi entrate in sala: sarà un’esperienza veramente interessante.
Come sicuramente saprete domenica notte sono stati assegnati i premi Oscar per il 2006. Per una volta sono soddisfatto della decisione dei membri dell’Academy, hanno finalmente riconosciuto la grandezza di Martin Scorsese assegnandogli i due oscar più importanti: miglior regia e miglior film. Di seguito, per la vostra gioia, l’elenco completo di tutti i vincitori, in rosso quelli che ho indovinato (siete contenti?):


Miglior film

The Departed, regia di Martin Scorsese

Miglior regia
Martin Scorsese - The Departed

Miglior attore protagonista
Forest Whitaker - L'ultimo Re di Scozia

Migliore attrice protagonista
Helen Mirren - The Queen

Miglior attore non protagonista
Alan Arkin - Little Miss Sunshine

Migliore attrice non protagonista
Jennifer Hudson - Dreamgirls

Miglior sceneggiatura originale
Michael Arndt - Little Miss Sunshine

Miglior sceneggiatura non originale
William Monahan - The Departed

Miglior film straniero
La vita degli altri (Das Leben der Anderen), di Florian Henckel von Donnersmarck (Germania)

Miglior film d'animazione
Happy Feet, regia di George Miller

Miller Miglior fotografia
Guillermo Navarro - Il labirinto del fauno

Miglior montaggio
Thelma Schoonmaker - The Departed

Miglior scenografia
Eugenio Caballero e Pilar Revuelta - Il labirinto del fauno

Migliori costumi
Milena Canonero - Marie-Antoinette

Miglior trucco
David Martí e Montse Ribé - Il labirinto del fauno

Migliori effetti speciali
John Knoll, Hal T. Hickel, Charles Gibson e Allen Hall - I Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma

Migliore colonna sonora
Gustavo Santaolalla - Babel

Miglior canzone
"I Need to Wake Up", parole e musica di Melissa Etheridge -
An Inconvenient Truth

Prima di lasciarvi un saluto a Claudia per essere venuta a trovarmi in questo spazio nella rete e avermi scritto un SMS di complimenti: l’ho gradito moltissimo!!!

Il Nonno

17 febbraio 2007

Ogni cosa è illuminata


 
Quante volte vi è capitato di vedere un film perché qualcuno vi ha detto che è bello? A me non succede spesso, sono un “espertone” e come tale difficile da consigliare ma… qualche volta accade e mi fa molto piacere!!! La mia amica Martina (che saluto e ringrazio) mi ha parlato benissimo di questo film di cui avevo letto la recensione ma che non avevo visto (da noi non è mai uscito al cinema e neanche in videoteca). Così fidandomi solo del suo entusiasmo l’ho comprato!!! Ti è andata bene Martina, questa volta avevi ragione Ogni cosa è illuminata è veramente carino. Opera d’esordio come regista e sceneggiatore dell’attore Liev Schreiber (HELLO DENISE, KATE & LEOPOLD, THE MANCHURIAN CANDIDATE) che porta sullo schermo il libro dello scrittore Safran Foer concentrandosi soprattutto sulla parte del viaggio alla ricerca delle radici. Il giovane protagonista, interpretato da Elijah 'Frodo' Wood, dopo la morte della nonna parte per l’ucraina alla ricerca di una donna che, durante la IIa guerra mondiale, salvò la vita a suo nonno. Il messaggio che Jonathan ci lancia è che dobbiamo essere illuminati dal passato, ritrovare le radici e lo spirito di appartenenza, morale e materiale: l’importanza della Memoria, la collezione degli oggetti e degli affetti per riuscire a comprendere appieno noi stessi. Il taglio del film è a metà tra Kusturica e Spielberg, fracassone e struggente, divertente ed impegnato. Una grande opera prima da vedere assolutamente anche per apprezzare la performance dello sconosciuto Eugene Hutz che interpreta la guida ucraina che parla un inglese assolutamente improbabile. Se non riuscite a trovarlo ve lo presto io!!!

11 febbraio 2007

The guardian: film inutile?

 

Perché gli americani fanno film come The guardian? Che bisogno hanno di rigirare sempre lo stesso film peggiorandolo ogni volta? Questa volta è toccato al corpo dei soccorritori della Guardia Costiera fare da sfondo all’ennesima storia di addestramento e riscatto. Forse gli autori americani soffrono di amnesia, nel 1982 è stata girata un’ottima pellicola che vinse anche due premi Oscar: Ufficiale e Gentiluomo. Taylor Hackford riuscì a confezionare un film emozionante e coinvolgente che lanciò Richard Gere nell’olimpo di Hollywood. Cinque anni dopo Francis Ford Coppola realizzò Giardini di pietra, altro ottimo esempio di sudore e fatica presi come metafora di crescita e maturità. Perché Ron L. Binkerhoff prima di scrivere la sceneggiatura di questo noiosissimo film non li ha guardati fino allo stordimento? Io avrei visto un altro film e avrebbero risparmiato un sacco di soldi che sarebbero potuti servire a finanziare film più originali di questo. Dalla prima all’ultima inquadratura tutto è già stato fatto molto meglio da altri, Kevin Costner è sempre più imbolsito e catatonico e Ashton Kutcher ha solo due espressioni con gli occhiali da sole e senza. Se vi dovesse venire la malsana idea di spendere 7,50 € per entrare nella sala dove proiettano questo film prima di acquistare il biglietto datevi uno schiaffo, vi farà meno male!!!

Il diavolo veste Prada: un film di costume "in costume"

Ho rivisto Il diavolo veste Prada in DVD (è una cosa che mi piace fare, riguardare in digitale). Quello che la prima volta mi era sembrato un filmetto sul mondo della moda, si è rivelato per niente effimero e denso di contenuti.
La protagonista del film Anne Hathaway interpreta Andrea Sachs, neo laureata in cerca di un’occasione per entrare nel mondo del giornalismo, per questo accetta il posto di seconda assistente di Miranda Priestly (Meryl Streep), direttore del mensile di moda Runaway. Da quando viene assunta, la vita della giovane diventa un incubo: la spietata direttrice la chiama a tutte le ore del giorno e della notte per farle fare commissioni sempre più assurde. Più Andy entra a far parte del dorato mondo della moda più la sua vita privata comincia ad andare a rotoli. A questo punto la domanda che dovremo porci è: cosa siamo disposti a sopportare per fare carriera?
C’è un momento del film in cui Andrea difende la diabolica Miranda dalle accuse di essere una dispotica dittatrice dicendo che, se fosse stata un uomo, nessuno avrebbe avuto niente da ridire sui suoi modi bruschi. Questa è la seconda domanda che dovremmo porci: perché un uomo che comanda usando il pugno di ferro è un buon capo e una donna che fa la stessa cosa no? Non sarò certo io a dipanare questi intricati nodi, mi accontento di porre queste domande a tutti voi sperando di darvi due interessanti argomenti di discussione.
Dimentico che questa è una rubrica di cinema e di quello dovrei parlare. Rimedio subito.
Il diavolo veste Prada è un discreto film con due grandi attori che, come sempre, giustificano da soli la spesa del biglietto. Sto parlando di Meryl Streep (candidata all'Oscar per questo ruolo) e Stanley Tucci. La Streep si conferma la più grande attrice vivente di Hollywood, riesce a comunicare uno stato d’animo alzando un sopracciglio o girando appena la testa. La sua presenza in una pellicola è quasi sempre garanzia di grande cinema. Stanley Tucci, da grande caratterista, arricchisce il suo già nutrito carnet con un nuovo personaggio a tutto tondo, pieno di umanità e dalle mille sfumature. Della protagonista Anne Hathaway c’è poco da dire, svolge diligentemente il suo compito senza però brillare. Dovremo aspettare ancora un po’ per capire se è un’attrice degna di questo appellativo. Tirando le somme Il diavolo veste Prada è un film piacevole che si lascia sorseggiare amabilmente come una bibita fresca d’estate.

08 febbraio 2007

Thank you for smoking

Ho rivisto Thank you for smoking in DVD e mi è piaciuto di più della prima volta. È ironico, divertente, irriverente, intelligente, politicamente scorretto e nello stesso tempo pieno di contenuti morali: ASSOLUTAMENTE BELLISSIMO!!! Mi succede molto raramente di essere completamente soddisfatto di un film, c’è sempre qualcosa che poteva essere fatta meglio, che non mi convince fino in fondo (altrimenti che critico sarei!!!), questa volta no. È tutto perfetto, i personaggi, il protagonista, un Aaron Eckhart in forma smagliante, la sceneggiatura, il montaggio, la regia…se fossi dell’Academy darei a questa pellicola l’Oscar come miglior film, sceneggiatura originale e regia. Si capisce molto che mi è piaciuto molto il film di Jason Reitman che, a soli 29 anni, scrive e dirige un piccolo capolavoro, mettendo in ombra il ben più famoso padre Ivan (Ghostbusters, Evolution e La mia super ex ragazza). Il film ci racconta la storia di Nick Naylor, lobbista che cura e difende gli interessi della Big Tobacco, corporazione delle aziende produttrici di sigarette in tutto il mondo. Nick è il migliore in quello che fa, possiede una dote incredibile nel saper comunicare alla gente e riesce sempre a rimettere tutto a posto. Tutto fila liscio fino a quando una giornalista, dopo essere stata a letto con lui, pubblica un articolo nel quale rivela tutti i trucchi dello spavaldo Nick. La carriera del lobbista sembra ormai finita ma, grazie alla fiducia che il figlio ripone in lui, riesce a rialzarsi e ripartire nuovamente.
La cosa migliore del film sono i dialoghi tra il protagonista e gli altri membri del MDM (acronimo di "Mercanti di Morte"), tutti e tre lavorano come portavoce o addetti alle pubbliche relazioni per le industrie che realizzano prodotti dannosi come le sigarette, l’alcool e le armi. Nei loro pranzi settimanali parlano di morti e catastrofi con un cinismo veramente fantastico, niente li smuove, vanno diritti per la loro strada con la sicurezza di un carro armato.
Ho provato ad andare con la mente all’ultimo film che mi era piaciuto così tanto ed ho dovuto tornare indietro fino al 1999, quando al cinema usciva l’opera prima di Sam Mendes American Beauty. Inutile che vi consigli di vedere questo film bellissimo, vincitore di cinque premi Oscar e tre Golden Globe, dovreste aver capito che tutti i film che cito meritano una visione almeno in DVD. Per chiudere ancora una menzione ai titoli di testa che questa volta imitano la grafica presente sui pacchetti di sigarette, sostituendo le marche con i nomi di tutto il cast del film. L’ho trovata un’idea veramente originale e perfettamente realizzata. Dopo cinque minuti Thank you for smoking mi aveva già conquistato. Come si dice in questi casi:"Il buon giorno si vede dal mattino".

05 febbraio 2007

Una notte in compagnia di Ben Stiller

L’ho scritto più volte sul giornaletto a cui collaboravo e lo ripeto anche qui: ADORO LE COMMEDIE!!! E’ il genere che preferisco. Premesso questo devo dire che di commedie BELLE ne ho viste poche, la maggior parte inizia bene e poi si sgonfia in falsi moralismi o inizia a girare su se stessa perdendo il ritmo che, nella comicità, è il 50% del divertimento. Devo fare un altro piccolo preambolo prima di iniziare a parlarvi di Una notte al museo: sono un fan di Ben Stiller, lo trovo divertente e non so se riesco ad essere veramente imparziale.
Ho scritto questo perché ho trovato Una notte al museo abbastanza carino, niente di sconvolgente però la sufficienza se la porta a casa. Non voglio tediarvi raccontandovi la trama che si intuisce chiaramente dai trailers che vengono trasmessi a nastro in TV, vi spiattellerò un paio di curiosità perché ho voglia di "spataccare" un po’!!!
Nel cast è presente un grandissimo attore Hollywoodiano: Dick Van Dyke. Quando l’ho visto ho iniziato a soffrire perché non riuscivo a ricordarmi su quale film avesse recitato. Tornato a casa ho aperto il dizionario dei film e…Mary Poppins!!! Dick Van Dyke era lo spazzacamino. Dite la verità, adesso state meglio!!!
Nel film recita anche Owen Wilson che insieme a Ben Stiller, Vince Vaughn e Will Ferrel ha dato vita ad una sorta di novello "Rat pack" (l’originale era composto da Frank Sinatra, Dean Martin, Sammy Davis Jr, Joey Bishop e Peter Lawford) e si divertono a partecipare l’uno al film degli altri. Se sommiamo tutti i film che hanno girato regalandoci spiritosi cammei arriviamo alla ragguardevole cifra di 26. Per finire un consiglio, se volete vedere la summa teologica del Ben Stiller pensiero, noleggiatevi Zoolander. Una delle commedie più deliranti e divertenti che abbia visto. Prima di chiudere vorrei salutare i miei "amichetti" che condividono con me la passione per il cinema: Gepo, Pito, Dade e Dadino, Alessiuccio, Kikkino e Paola, Mastro Pipaio, Niko, Marino, Elena e mia moglie Michela (santa donna).

I Diamanti Insanguinati di Leonardo

Sono un po’ in ritardo con questa recensione perché ho venduto il PC e quello nuovo non mi è ancora arrivato (sono tristissimo!!!). Per tenere aggiornato questo blog ho dovuto elemosinare il portatile a mio fratello (che ringrazio anche per il suo commento ANONIMO) ma…bando alle ciance e iniziamo.
Ho visto Blood Diamonds – Diamanti di sangue la settimana scorsa, mi è piaciuto molto. Film corposo (dura due ore e un quarto), ruvido e violento. Parla di amicizia, onore e coraggio. Mio padre l’avrebbe definito "un filmon" perché tratta un argomento scottante: il contrabbando di diamanti dalla Sierra Leone alla Liberia da parte di uomini senza scrupoli che comprano le pietre dai rivoluzionari in cambio di armi. I due protagonisti, Leonardo Di Caprio e Djimon Hounsou, sono entrambi candidati al premio Oscar meritatamente, riescono ad infondere ai loro personaggi spessore ed umanità, cosa rara nelle grandi produzioni americane. Il regista Edward Zwick è avezzo alle storie epiche (il film L’ultimo samurai ne è la prova più lampante e ben riuscita), riesce ad imprimere al film un ritmo incalzante: i 143 minuti di durata della pellicola volano letteralmente.
Blood Diamonds – Diamanti di sangue non è un film facile, è un pugno nello stomaco, ci obbliga a riflettere sulla nostra condizione di popolo privilegiato che vive lontano dalla violenza, dalla fame, dalle malattie e da qualsiasi forma di sfruttamento.
Siamo talmente abituati a tutte le nostre comodità che le diamo per scontate.
Siamo talmente presi dai nostri problemucci che non riusciamo ad andare oltre.
Niente ci tocca, tutto ci scivola addosso lasciandoci indifferenti.
Spero per voi che dopo aver visto Blood Diamonds - Diamanti di sangue vi sentirete un po’ di m…a altrimenti dovreste preoccuparvi!!!