Vi sto trascurando? Forse si. Per una serie di motivi mi
manca il tempo e sono costretto a fare delle scelte. Dopo queste banalissime
scuse passo agli sproloqui veri e propri.
Killer Joe di William Friedkin. Il papà de L’esorcista e di
altri grandi film (Il braccio violento della legge e Vivere e morire a Los
Angeles) esplora col suo sguardo attento la provincia americana più degradata.
La pellicola, uscita in America l’anno scorso, fa molte promesse che poi non
mantiene: personaggi troppo stereotipati, una sceneggiatura con qualche
lungaggine di troppo e gli attori non tutti in parte. Il risultato è un film
mediocre. Voto 6. Se vi è piaciuta l’atmosfera ci consiglio vivamente Un gelido
inverno di Debra Granik, non ve ne pentirete.
The Wedding Party di Leslye Headland, vorrebbe essere una
commedia ma manca l'ironia, le protagoniste dovrebbero essere bad girls e
invece sono solo girls. Un po’ tutto e un po’ niente, manca l’obbiettivo l’opera
prima di Leslye Headland perdendosi nei meandri della commedia scorretta ma non
troppo, anche le protagoniste non convincono. Voto 6-. Molto meglio Le amiche
della sposa.
Le Belve di Oliver Stone. Dopo il mezzo scivolone di Wall
Street - Il denaro non dorme mai, aspettavo al varco l’eclettico regista di New
York vincitore di tre premi Oscar. Devo dire che il vecchio leone non ha perso
il tocco, questo ultimo lavoro è un triangolo amoroso in salsa pulp messicana
con retrogusto di tragedia greca. Con ben due finali: il primo veramente
tragico e il secondo fatto per accontentare tutti (a mio avviso). Risultato
finale di tutto rispetto. Voto 7-.