16 ottobre 2011

Cowboys & Aliens




Se mio padre fosse vivo sarebbe inorridito davanti ad un titolo come Cowboys & Aliens. Lui che amava più di ogni altro il genere western, specialmente i film di John Ford con John Waine come protagonista, i film dove alla fine “arrivavano i nostri” a risolvere tutto. Insieme a lui ne ho visti tantissimi, tutti i sabati pomeriggio dopo catechismo mi portava al cinema “dei Frati” dove proiettavano due film: uscivamo alle 20, un po’ provati ma felici!!! Dopo questo remember parliamo del film premettendo che al di là del titolo mooolto improbabile il pedigree era di tutto rispetto: Ron Howard e Steven Spielberg produttori, Jon Favreau alla regia,  Daniel Craig e Harrison Ford come interpreti. Tutto questo dispendio di mezzi mi ha incuriosito e così ho lanciato l’evento Braghiero che ha avuto una discreta accoglienza. Ma sto film com’è? Mha, insomma, bhe dai, tutto sommato… seriamente una semi cagata!!! La parte iniziale prometteva bene poi… è iniziata la Cagata che è cominciata a crescere in maniera esponenziale fino al finale che vorrebbe essere epico e invece fa parecchio pena. Peccato, la sfida mi intrigava, due generi così diversi…forse un po’ troppo diversi!!! Voto 5.

10 ottobre 2011

Psico-analisi o Psicanalisi?


Lo ammetto, sono un cineastacagalto. Mi fregio di scegliere i film in base a registi e sceneggiatori (quei pochi che conosco), spesso lo faccio, spesso vengo deluso, a volte ci azzecco e questo innalza la mia cagaltitudine di due tacche. Ho visto A dangerous method di David Cronenberg perché questo regista mi piace, è estremo e affascinato dalla mente umana. Quanti di voi hanno visto Videodrome? Penso nessuno. Nel 1983 la maggior parte di voi andava ancora alle elementari mentre, il visionario canadese, esplorava il potere della TV venandolo di horror. Ci conduceva all’inferno attraverso la trasformazione di James Woods. Negli ultimi anni ci ha regalato due capolavori che meritano di essere visti assolutamente: A history of violence e La promessa dell’assassino. Questo per dirvi che è un po’ che seguo il percorso di questo artista!!!
A dangerous  mothod ha dentro tutta questa inquetudine, la ricerca del limite da valicare per scoprire cosa c’è oltre la siepe. Questa volta tutto è più rarefatto, gli attori si lasciano spogliare l’anima dalla cinepresa del brizzolato canadese e noi, spetattori di un melò di grande scrittura, veniamo trascinati nel vortice delle loro ossessioni.
Secondo voi mi è piaciuto?

Purtroppo ho visto anche Drive. Voto 5-.