11 febbraio 2013

Mezzanotte e ½


Mi piace Kathryn Bigelow perché è una tosta, quando ha vinto l’Oscar 3 anni fa con The Hurt Locker ho gioito. Adesso la sessantunenne californiana ritorna al cinema con un altro film di guerra: Zero Dark Thirty, anche questo candidato alla statuetta dorata. Con il volto e la bravaura di Jessica Chastain (candidata all’Oscar come miglior attrice protagonista) ci racconta i dieci anni che ci sono voluti per catturare Osama Bin Laden. Lo fa con una regia asciutta, vigorosa e con un taglio documentaristico che lascia poco spazio ai sentimenti; lo fa senza nascondere le torture da parte degli agenti CIA ai prigionieri; lo fa criticando la burocrazia americana su un argomento che ancora scotta parecchio; lo fa a modo suo, un modo che a me piace molto. Se non fosse per l’eccessiva lunghezza (due ore e quaranta) il film sarebbe perfetto. Voto 7-.

Ho visto anche The impossible di Juan Antonio Bayona: melenso, melenso, melenso con una puntina di platter. co

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