13 gennaio 2008

La leggenda di Will

Sempre in compagnia dei temerari compagni muniti di braghe, sono andato a vedere Io sono leggenda di Francis Lawrence con protagonista assoluto Will Smith. Invece di sciorinare note tecniche sul film, proverò ad ascoltare il consiglio di un noto Patacca e vi dirò che pensieri ha scatenato, magari mi diverto di più!!! Vedere il colonnello Robert Neville scorrazzare per le strade deserte di New York mi ha fatto una certa impressione, la solitudine non è una cosa che amo, amplifica i pensieri e questo mi inquieta. È molto più semplice lasciarsi anestetizzare dal rumore. Pensare è pericoloso.
Dopo tutto questo “scavamento” interiore la parte del critico è gemente e fremente: devo lasciarla uscire un po’!!!
Francis Lawrence aveva già mostrato di saperci fare con la macchina da presa in Constantine, suo film d’esordio nel 2005. Io sono leggenda conferma tutte le sue capacità,
Francis confeziona una pellicola che, pur ruotando sempre attorno al protagonista, non annoia mai. C’è un crescendo di ritmo e tensione che culmina nel conflitto finale tra gli “infetti” e il sopravvissuto. Siamo dalle parti di un buon film di genere, merce rara di questi tempi, girato senza troppi fronzoli con un occhio ai classici degli anni ’50 puntando dritto al cuore. Era ora!!!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Era ora! Finalmente un bel film visto insieme alla compagnia della braga! Quasi incredibile!
Concordo in toto col Nonno, anche se ho trovato la seconda parte del film più scontata e meno entusiasmante della prima.
Andate a vederlo, gli spunti di riflessione non mancano...
Grazie Nonno!

Commander

Tonono ha detto...

Grazie per il commento Commander, era ora che tornassi nell'UEB.

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente a metà con i commenti letti...

Premetto che ho letto sei volte il racconto originale di Matheson: il messaggio del libro nulla ha a che vedere con quello del film (come del resto gran parte della trama)
Devo dire però che, effettivamente, la prima parte della pellicola è assai coinvolgente...nella seconda traspare il solito american style

P.S. consiglio vivamente la lettura del libro

F.TO: ELFRADELODELAMARTINA

Anonimo ha detto...

Bel film!
Tecnicamente è un pò altalenante: gli scorci post apocalittici di New York sono stupendi ma le animazioni degli animali (soprattutto dei leoni) sono un pò finte e gli infetti sono un pò troppo uguali tra loro e ricordano molto le animazioni (non eccellenti) di Beowulf.
Will Smith è veramente bravo: normalmente non lo apprezzo molto come "attore serio" mentre come attore comico è formidabile, ma in questa occasione è veramente coivolgente ed espressivo, ancor più se si pensa che 3/4 del film poggia sulle sue spalle e sulle sue capacità di recitazione.
Il racconto non l'ho letto (ma me lo procurerò), ma sicuramente le idee migliori proverranno da li; effettivamente la seconda parte del film tende all'americanata, ma nella prima ci sono alcuni bei momenti in cui si salta sulla poltrona e altri in cui il colpo di scena non è dato solo dallo spauracchio del mostro (il modo in cui Wil Smith viene catturato...), e l'atmosfera di desolazione e solitudine c'è tutta.
In conclusione, comunque, un film da vedere, riflessivo e d'azione al contempo.
Un consiglio a tutti: date un'occiata su Wikipedia alla voce Richard Matheson per capire difronte a quale calibro da novanta vi trovate!

Anonimo ha detto...

Mi accodo al generale consenso nei confronti di questo film... Uber alles sicuramente gli FX: fa davvero impressione vedere Manhattan con l'erba che sbuca dalle crepe del cemento... Nonno, nonno, raccontami: come ci sono riusciti?
E poi gli spunti per pensare, di cui due in particolare mi hanno colpito:
1. A differenza del solito clichè, la sofferenza del popolo americano (i.e. il suo sterminio) è stato causato dalla ricerca di qualcosa di "buono" (i.e. la cura per il cancro), e non da un "cattivo riconosciuto" (per es. un dittatore, una multinazionale). Se a "ricerca di qualcosa di buono" ci sostituite "esportare la libertà" e per "sofferenza del popolo americano" ci sostituite le "casualties"... trovate un film in linea con il sentimento "anti militarista americano" del momento.
2. Il protagonista ripete come un mantra: "sono ancora in tempo". Anche quando l'evidenza gli dice il contrario. Positivo o negativo? Mi ci sono riconosciuto molto e per questo mi ha turbato assai...

Comunque sia... viva il Nonno!

Tonono ha detto...

Cari Dadino e Zup, i vostri commenti hanno riempito il mio cuore di gioia, sono meglio del mio post!!! I nipoti sono diventati meglio del Nonno, sono veramente orgoglione!!!

Anonimo ha detto...

Il Nonno è come il tonno: insuperabile!