06 gennaio 2009

Il bambino col pigiama a righe


L’olocausto è un tema molto difficile da trattare al cinema, il rischio di cadere nel patetico è altissimo. I film che sono riusciti a non cadere in questa trappola si contano sul palmo di una mano: Schindler’s List, Train de vie, La vita è bella e Swing kids. Purtroppo non è il caso de Il bambino col pigiama a righe, non fraintendetemi, il film è più che vedibile solo che non spicca mai il volo. E’ lodevole il tentativo di mostrare l’orrore di un campo di sterminio attraverso l’innocenza di un bambino di otto anni, solo che non può essere tutto qui, bisogna andare oltre, affondare il colpo e questo non accade. Se volete vedere l’ideologia nazista che si insinua e tenta di sgretolare l’amicizia di un gruppo di ragazzi recuperate Swing kids e mi ringrazierete!!!


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mmmmminchia,ancora primo.
Visto,non è certo un film per chi ama Rambo e compagnia bella, ma la delicatezza e la dolcezza con cui viene trattata l'amicizia fra il figlio di 8 anni del comandante del lager ed il coetaneo ebreo dall'altra parte del reticolato è veramente encomiabile.
L'unica cosa che avrei modificato leggermente è il finale che non è sostenuto da una maggiore conoscenza dei pensieri dei due bimbi, e la madre che non dice niente di quello che fa il marito nzista, un finale un pò frettoloso insomma,che avrebbe dovuto essere un pò più approfondito, che ne pensi nonnino?
In compenso è un film da far vedere anche a Rino e signora!!!!!!

Ommmaresciallo

Tonono ha detto...

EMMINCHIA che razza de commento!!! Concordo sul finale e sui "Rini"!!!